Sabato 20 gennaio ed in replica domenica 21, grazie a Massimo Masiello, il pubblico del teatro Delle Arti di Salerno è stato trasportato in una dimensione parallela, nella quale ha avuto la possibilità di assaporare il potere inebriante della musica italiana. L'idea è estremamente innovativa: uno spettacolo di due ore circa per riassumere quarant'anni di musica italiana. Il viaggio inizia dagli anni sessanta, da lui denominati "la favola", segnati dal boom economico e dalla speranza di un futuro ancora migliore. Anni segnati inevitabilmente da una musica allegra e molto vivace, come "La banda" di Mina alla quale il pubblico reagisce estasiato. Si passa poi agli anni settanta con "Rumore" di Raffaella Carrà e "Mi manchi" di Umberto Tozzi. In questa parte dello spettacolo, Masiello coglie l'occasione per riflettere con il pubblico sulla questione del tempo e sul sua voglia di vivere con la fantasia. Tra gli anni settanta e ottanta la figura di Gastone è la protagonista, con battute esilaranti che rendendo lo spettacolo ancora più piacevole. E tra le risate si arriva agli anni ottanta, anni molto cari a chi li ha vissuti, che si sente a casa tra le note di "Cosa resterà degli anni ottanta" di Raf. Travolti dalla nostalgia si arriva agli anni novanta, segnati dalle tangentopoli e dalle mitiche sigle dei cartoni animati che Masiello decide di inserire. Lo spettacolo volge al termine con una riflessione su quanto la nostra società sia caduta in basso e si chiude con la sintesi ultima dello spettacolo. Tra palco e realtà.
Questo articolo è stato prodotto da una studentessa del Liceo Scientifico Francesco Severi di Salerno, nell’ambito del Pcto promosso dal Teatro Delle Arti e denominato “Studenti a teatro, per un nuovo pubblico consapevole”