“Con le gambe e con il cuore: La maratona di vita di Silvia Barbieri”

Silvia Barbieri è una donna che incarna la passione, la determinazione e la resilienza. A 50 anni, Silvia è un esempio di come lo sport possa non solo trasformare la vita, ma diventare anche una professione e una missione. Da quando ha scoperto la corsa dieci anni fa, non si è più fermata, partecipando a più di 100 competizioni tra strada e trail, e raggiungendo traguardi straordinari come la 100 km del Passatore e una vittoria alla Six to Six. Ma Silvia non è solo una runner eccezionale; è anche una personal trainer specializzata nell'allenamento femminile, dedicata a incoraggiare e ispirare altre donne a scoprire la forza che risiede in loro. In un'epoca in cui la competitività è spesso anteposta alla partecipazione, Silvia ci ricorda che lo sport è prima di tutto una gioia e un'emozione. In questa intervista, esploreremo il suo percorso, la sua visione dello sport e il ruolo fondamentale che lo sport gioca nella vita delle donne di oggi.

Silvia, raccontaci della tua prima gara di corsa: cosa ti ha spinto a iniziare e come hai vissuto quell'esperienza?
La mia prima gara di corsa si è svolta nel 2014 a Rimini. È stata un'esperienza che è nata quasi per caso, ispirata da una pubblicità che avevo visto sui social media, la quale mi ha subito incuriosito. Prima di quella gara, correvo quotidianamente per circa dieci chilometri, e considerando che la competizione era di 16 chilometri, ho pensato che fosse alla mia portata. Volevo anche vivere un'esperienza nuova e stimolante!
L'emozione di partecipare è stata incredibile. Mi sono divertita moltissimo e ho trovato un ambiente che mi ha affascinato fin dal primo momento. Quando ho tagliato il traguardo con la mia prima medaglia al collo, ho provato una gioia indescrivibile. In quel momento, ho capito che se ero riuscita a completare 16 chilometri, avrei potuto provare a cimentarmi in una mezza maratona.
La mia motivazione principale è sempre stata quella di migliorare me stessa e superare i miei limiti. Ogni gara rappresenta per me un'opportunità di crescita personale e una sfida da affrontare con determinazione.

Hai partecipato a oltre 100 competizioni tra strada e trail, con condizioni atmosferiche diverse. Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato e come l'hai superata?
La sfida più impegnativa che ho affrontato è stata proprio di recente: 120 km tra le montagne della Slovenia. Era una distanza che non avevo mai percorso prima, con dislivelli importanti e salite che sembravano non finire mai. Ogni chilometro sembrava eterno, mettendo a dura prova sia il fisico che la mente.
Ma questo traguardo l’ho voluto fortemente e l’ho conquistato con pura determinazione. La chiave per superare la fatica e la stanchezza è tutta nella testa: devi crederci, devi volerlo davvero, e soprattutto devi avere fiducia in te stesso e nelle tue capacità. È quella forza mentale che ti permette di andare oltre i tuoi limiti.
La 100 km del Passatore è un'impresa straordinaria. Come ti sei preparata mentalmente e fisicamente per una competizione così impegnativa?
La 100 km del Passatore è senza dubbio una delle sfide più impegnative, come tutte le ultramaratone. La preparazione fisica è stata intensa, con un focus particolare sull'incremento progressivo del chilometraggio e sull'allenamento sui dislivelli, che sono fondamentali per una gara del genere. Ho alternato spesso doppi allenamenti, uno al mattino e uno alla sera, per evitare di sovraccaricare troppo le articolazioni e permettere al corpo di adattarsi gradualmente allo sforzo.

Ma oltre alla preparazione fisica, ciò che fa la differenza è la forza mentale. Quando le gambe sono stanche e il percorso sembra interminabile, è la testa e il cuore che ti portano avanti. Restare concentrata sull'obiettivo e mantenere la motivazione alta sono stati gli elementi chiave per arrivare al traguardo.

Hai scelto di specializzarti nell'allenamento femminile. Perché hai deciso di focalizzarti sulle donne e cosa ritieni sia particolarmente importante per le donne nello sport?
Negli ultimi anni ho deciso di dedicarmi all'allenamento femminile perché molto spesso noi donne tendiamo a metterci all'ultimo posto. Tendiamo a non dare spazio alle nostre necessità. Così ho studiato degli allenamenti efficaci e veloci che si possano adattare alla vita frenetica delle donne che sono sempre divise tra casa/lavoro/figli e vogliono tenersi in forma!

Nella tua esperienza, quali sono gli ostacoli più comuni che le donne incontrano nel praticare sport e come le aiuti a superarli?
Gli ostacoli più comuni che le donne incontrano nel praticare sport spesso riguardano la vita quotidiana: la gestione dei figli, il lavoro, la casa. Questi impegni, insieme al non sentirsi a proprio agio con il proprio corpo, possono generare ansia o vergogna all'idea di andare in palestra, impedendo di prendersi il tempo per sé stesse. Per questo ho creato uno spazio dove le donne possono allenarsi in tranquillità, senza sentirsi osservate o giudicate, ma piuttosto comprese e supportate. Il mio obiettivo è aiutare le donne a riprendere consapevolezza del loro corpo e a tornare a piacersi, sentendosi sicure e valorizzate.

In un contesto in cui la competitività è spesso messa al primo posto, come riesci a bilanciare il desiderio di vincere con il piacere di partecipare?
Vincere è indubbiamente bello e, ogni volta che sono arrivata sul podio, è stato emozionante e motivo di orgoglio. Tuttavia, nella maggior parte delle gare non si vince e, per noi amatori, è una sfida continua contro noi stessi. La mia vera vittoria è riuscire a superare i miei limiti, facendo sempre un po' meglio della volta precedente, alzando l'asticella e scoprendo fino a dove posso spingermi. Per me, questo è il vero senso della corsa.
Hai parlato della tua profonda passione per la corsa. Come riesci a trasmettere questa passione alle tue clienti, specialmente a quelle che si avvicinano allo sport per la prima volta, e cosa significa per te la corsa in termini di crescita personale e benessere emotivo?
La corsa per me è una fonte inesauribile di benessere. È il mio momento di relax, un’attività che posso fare ovunque, in qualsiasi momento, con il semplice utilizzo delle mie scarpe e delle mie gambe. Attraverso la corsa ho scoperto una parte di me che prima non conoscevo: più forte, resiliente, caparbia. Mi ha insegnato che se davvero voglio qualcosa, posso ottenerla con impegno e costanza. Questo senso di empowerment mi ha fatto crescere sia fisicamente che emotivamente, facendomi sentire una persona migliore.
Questo è il messaggio che cerco di trasmettere alle mie clienti, soprattutto a quelle che si avvicinano allo sport per la prima volta. Voglio far capire loro che, porsi un obiettivo e lavorarci con tutte le forze, non solo permette di raggiungere risultati fisici, ma anche di scoprire nuove risorse dentro di sé. La corsa ti cambia profondamente: ti fa crescere emotivamente, ti aiuta a piacerti di più, dentro e fuori. È un percorso che trasforma, non solo il corpo ma anche la mente.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi obiettivi, sia come atleta che come professionista nel mondo del fitness?
Guardando al futuro, i miei obiettivi, sia come atleta che come professionista nel mondo del fitness, sono sempre più chiari. Voglio continuare a diffondere con forza il messaggio che l'età non è un ostacolo, specialmente per le donne che, come me, non sono più giovanissime. È importante capire che non è mai troppo tardi per fare un cambiamento, sia fisico che mentale.
Se desideriamo davvero qualcosa e troviamo il coraggio di metterci in gioco, possiamo raggiungere qualunque obiettivo. L'unico vero ostacolo che ci frena è la nostra paura di fallire. Ma è proprio quando decidiamo di uscire dalla nostra zona di comfort che scopriamo quanto siamo capaci. Il mio impegno è aiutare sempre più donne a prendere in mano la loro vita, ad affrontare le loro paure e a realizzare il loro potenziale, sia nello sport che nella vita.

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